IDDU: 4 chiacchiere con Armani Doc

Dal 24 Maggio è fuori “Iddu”, il nuovo album di Armani Doc che prende il titolo dal soprannome dello Stromboli, il vulcano che domina l’isola Eolie, che in siciliano significa: “Lui” e a cui Armani ha voluto dedicare il suo nuovo disco estivo dopo averci passato le vacanze.
Il disco è composto da 10 tracce e 4 featuring: Lenor, Toni Zeno, Gionni Grano e Mattak. Le strumentali sono un vero e proprio viaggio tra sonorità rap west coast, bay area, fino ad arrivare all’afroswing.
IDDU è un disco che ci ha colpiti in senso positivo e abbiamo deciso di saperne di più facendo 4 chiacchiere con Armani Doc.
IDDU. Partiamo da qui. Perché questo titolo? Chi è Lui?
IDDU sono io ma è anche il soprannome con cui in Sicilia chiamano il vulcano di Stromboli. In pratica attraverso il racconto dell’isola e della mia estate parlo anche di me stesso
La copertina è abbastanza chiara nella rappresentazione. Ma come mai hai scelto lo Stromboli con quella scelta di colori? Cosa vuole esprimere?
Il blu e l’arancione sono i primi colori che vedi quando arrivi in barca sull’isola che sia all’alba o al tramonto. La reference nei dettagli della cover poi era quella delle cartine in cui sono avvolte le arancie siciliane tipo quelle della Tarocco.
Come mai hai sentito l’esigenza di pubblicare questo disco proprio ora?
Io volevo fare un disco estivo da molto. Mostrare anche questo lato della mia musica che fin’ora avevo soltanto accennato in dischi degli altri. Credo poi, e lo dico anche da ascoltatore non solo da artista, che in Italia sia sempre mancata una proposta rap estiva indipendente che non debba per forza piegarsi al ritornello con la cantante mainstream o col drop alla David Guetta.
Con IDDU volevo dimostrare che esiste un’alternativa.
Se parliamo di contenuti, cosa troviamo in IDDU?
Il disco l’ho scritto di getto, in 3/4 mesi. Inanzitutto ho voluto rappresentare tutte le sfumature di una mia estate. I momenti di avventura, di relax con la tua ragazza, di cazzeggio con gli amici, di riflessione. È molto presente il tema del viaggio e una riflessione sul come vivere la vita secondo me ma sono sensazioni che ho colto anch’io riascoltando il disco una volta finito.
Chi ti ha aiutato nelle produzioni? Ci fai una carrellata di produttori e tipologia di suoni presenti nel disco?
Il suono dall’album parte da Garelli con cui ho concepito tutto a partire dal concept. Io e lui lavoriamo da un po’ assieme e ormai basta che io gli spieghi il tipo di vibes che cerco e lui riesce a capirmi e produrre. La scelta musicale si rifà molto alla musica che mi ascolto io d’estate: rap west coast, bay area, atmosfere rilassanti e afroswing. C’è poi un solo beat prodotto da Tosses che non ho potuto non inserire perché ha un sample incredibile e mi ha ispirato subito nello scrivere Sunday Trekking.
La domanda arriva solo ora, ma mi sembra comunque giusto fartela. Ti andrebbe di dire brevemente chi sei e come hai iniziato con il rap?
Io riprendo a scrivere a 22 anni dopo aver smesso durante gli anni del liceo.
Non ti so dire proprio un perché, sono capitato in studio per altri motivi e sono rimasto incuriosito.
Da lì ho iniziato a produrre un album da solo, poi con MRGA ho fatto ALTA MODA nel 2020 e dal 2023 con tutto il team di Think Fast Records che è un’etichetta indipendente fondata da me nel 2017 porto avanti la mia musica e quella di altri artisti vicino a me.
Nord Italia e Sud Italia. Considerando la tua personale esperienza credi di essere avvantaggiato essendo tu di Milano? Hai più possibilità per la musica o sono solo leggende metropolitane?
Guarda i vantaggi di Milano sono veri sicuramente sul lato del networking, qua è più facile trovare qualcuno che capisce il tuo viaggio e può aiutarti, cosa molto più difficile fuori da una grande città, sia al nord che al sud.
Sul lato della musica in sé invece dipende tutto da te, dal tuo gusto, le tue esperienze e soprattutto da cosa vuoi dire alla gente.
Se non stai raccontando qualcosa sei solo uno che dice parole a caso no?
Nel disco IDDU, qual è la traccia a cui sei più legato? E perché?
I miei pezzi preferiti sono Peri Peri e Vita Lenta ma è difficile dirti a quale pezzo sono più legato. Sono legato a tutto l’album nella sua interezza perché è uno di quei dischi che mi piace ascoltare dall’inizio alla fine in ordine di trackilist.
Come definiresti il tuo stile, la tua attitudine e la tua mentalità se si parla di Hip Hop?
Io credo che per essere una cosa che non abbiamo inventato noi italiani ci si è fatti troppi patemi su cos’è l’Hip Hop in sto paese.
Io in tutti i miei album ho solo raccontato la mia storia e cercato di dare dei messaggi di motivazione alla gente che è esattamente quello che ho visto fare dai miei rapper preferiti.
Credo che l’altra particolarità del mio stile è che è spiccatamente italiano.
Cito spesso fatti di cultura, storia o altri temi nostrani perché credo sia il modo attraverso cui questo genere possa diventare veramente capito in Italia e non più visto come una storpiatura statunitense.
Il motto è sempre represent…
Stai organizzando un tour estivo per presentare il disco? E a proposito di questo, il disco è solo digitale o stamperai delle copie?
Torno a suonare a Bologna questo venerdì poi non ho date in programma, sto già lavorando alle prossime mosse.
A fine estate arriveranno i Vinili di IDDU e qualche altra sospresa.
Diciamo che il 2024 non è per niente finito qua per me e per Think Fast Records…