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Neffa: “il ritorno del maestro sulla traccia”- approfondimento

Neffa ha fatto un disco rap.
L’artista sa delle responsabilità e dell’impatto che che porta con sè questa dichiarazione: per il suo pubblico, ma non solo. Come un padre che ti accompagna in un viaggio alla scoperta di qualcosa di più grande, o che c’è stato e non conosci.

Neffa ha voluto presentare la genesi di ogni traccia dell’album ai suoi ascoltatori. Giorno dopo giorno. Fino all’uscita effettiva del disco, dal nome “Canerandagio – Parte 1”.

Il nostro viaggio inizia con “Littlefunkyintro”: Un pezzo che ha avuto una vita un po’ più lunga degli altri, la base di Littlefunkyintro nasce come una strumentale con le due frasi campionate che giravano sul loop. A coglierne il potenziale? Salmo. “Considero Salmo il padre spirituale di questa strofa” ci dice il rapper, citando anche l’amico nonchè maestro DeeMo che ha confermato il buon andamento del pezzo al primo ascolto. Un brano che mantiene un po’ di quella “arroganza rap” giovanile e provocatoria, che ha portato alla consapevolezza che questo, sarebbe stato un disco Rap.

Ed ecco che, presentando “Perdersi&ritorno” conosciamo il primo feat: Frah Quintale.
All’interno della questione relativa alla possibilità di alterare le dimensioni dello spazio e del tempo in un futuro lontano, o della possibilità di poter concepire queste due dimensioni in modo diverso, incontriamo Frah Quintale.

Da tempo Neffa voleva fare qualcosa con Frah e, in un momento della vita del rapper in cui vi è qualche domanda in più sul concetto di percorso, la sessione insieme è stata – ci racconta – “una di quelle che ti ispirano e ti lasciano qualcosa”, che danno conferma che qualcosa di bello è stato creato.
Potrei dire, forse la canzone più pregna di significato dell’album: “fisso le stelle sul soffitto / guardo il futuro e mi sembra che l’ho gia visto / forse perché dentro ogni fine c’è un inizio / se è tutto già successo dal principio”.

“Canerandagio” feat Izi: Neffa ci racconta della genesi di questo brano riferendosi ad alcune melodie che, ascoltandole, ti trasportano in altre dimensioni di senso. Disegni, viaggi psichedelici che uniscono parole, immagini e sensazioni.

A brano finito Neffa chiama Izi, definito dallo stesso artista come “mistico”. Vi è da subito una grande connessione fra i due artisti, probabilmente l’inizio di altre collaborazioni interessanti. La strofa di Izi è rabbia, è flow, è rap. Il giovane artista è riuscito a navigare perfettamente tra le melodie del maestro e possiamo dire di averne avuto la dimostrazione.

“Tutte stelle” feat. Ele A, Francesca Michielin: Ultimo pezzo dell’album, il primo a nascere.
Scritto in Svizzera nel 2023, il collegamento con Ele A risulta curioso se si pensa che Neffa l’ha scoperta successivamente e apprezzata fin da subito: “Ele A è una stella” – ci dice.

Una strofa che lascia l’impronta dell’artista la quale regge in modo magistrale il confronto con il maestro, in un dialogo generazionale che provoca i brividi sul corpo. Francesca Michielin viene chiamata successivamente dal rapper grazie al ricordo di una conversazione avuta col maestro Beppe Vessicchio: l’incontro con l’artista ha portato non solo aggiunte preziose al brano – racconta Neffa – ma ha valorizzato il reale senso della collaborazione.

“Miraggio” feat. Joan Thiele, Gemitaiz: “Miraggio nasce da una delle mie basi notturne berlinesi e da una bella sessione che ho fatto con Joan.”: così Neffa ci introduce ad uno dei featuring forse più interessanti del progetto.

Il ritornello, definito “visionario” dallo stesso artista, nasce da un momento di improvvisazione successivamente sviluppata.

Il featuring con Gemitaiz nasce da una dinamica simile, ma avendo il brano con il ritornello di Joan già formato: ed è proprio lì che i due rapper avevano già la risposta. Gemitaiz doveva scrivere la sua strofa su quel pezzo, entrambi ne erano consapevoli. Curiosità: Neffa ha detto che nel suo rap all’interno di questo brano, ha messo una piccola profezia su qualcosa che succederà nel futuro. Pensi di averla colta?

“Hype (nuove indagini)” feat. Fabri Fibra, Myss keta. Un brano sulla superficialità dell’apparenza su una base di Turbe Giovanili? Precisamente sul beat di Scattano le Indagini? E’ successo.

Un’idea lontana, un incontro fra amici, la conferma di Fibra e l’unione dei due maestri: la chiusura di alcune strade e l’apertura di altre possibili. L’hype è al massimo. “Fabri per me è il samurai delle rime, non fa mai una mossa non necessaria” – ci dice Neffa – e noi lo confermiamo.

Il ritornello con Miss Keta nasce da quel tipo di autoironia misto a provocazione tipico dell’immaginario portato avanti dall’artista, la quale rientra perfettamente nel concept che incornicia questo pezzo.

“Argiento” feat. Lucariello, Ste
Una canzone che sancisce il rapporto di Neffa non solo con la lingua Napoletana, ma con la cultura ampia e variegata che porta con sè.

La scelta della penna di Lucariello come feat è stata istintiva per il rapper e la conferma di quest’ultimo della voce di STE per il ritornello, verace e potente, hanno dato il via al brano che sentiamo oggi. Due scelte giuste di cui il rapper è rimasto molto soddisfatto.

“Bufera” feat. Franco 126. Un pezzo che ha fatto trovare due persone: quello tra Franco126 e Neffa era un incontro desiderato da tempo, almeno dopo il feat nel disco di Dj Gengis, e sotto ferragosto nella casa di Berlino del rapper ha finalmente potuto prender vita il nuovo brano nato da una collaborazione in presenza e ancor più reale.

Bufera ha un’aria cupa e ipnotica, le voci dei due artisti si uniscono perfettamente fino a sublimarsi l’un l’altra. Probabilmente uno dei featuring più riusciti.

“Cuore a pezzi” feat. Guè, Joshur. Ultima registrazione della tracklist, parliamo di un brano dove vi è “più amarezza che speranza” e che nasce da un momento d’ispirazione di una profondità rara, dove Neffa ha, come poche volte nella sua vita, preso la prima stesura della strofa e rifatta completamente da capo. Un’azione inusuale per l’artista, che ha però voluto seguire il flusso creativo di quel momento. E lo ringraziamo di averlo fatto.

Il nome di Gue era perfetto per esprimere quelle che sono le sensazioni contrastanti legate ad un tema simile, mostrando una fragilità spesso nascosta ma espressa attraverso barre crude e profonde; l’incontro con Joshua inoltre, è stata una vera e propria rivelazione per l’artista e non solo.

“TROPPAweed” ft. Noyz Narcos. Un singolo con due ingredienti fondamentali: l’impatto di una città come Milano sulla vita del rapper, ed una weeda con un effetto troppo alto e inusuale.

Per un brano del genere, Neffa aveva bisogno di una personalità cruda e che fumasse: ed ecco che lo troviamo in studio insieme a Noyz Narcos intenti alla creazione di un brano che non inneggia alla marijuana, ma ne denuncia le nuove forme chimiche lavorate nate da un mercato illegale e non controllato “voglio dire che io ho fumato per tanti anni un’erba biologica che non ha nulla a che vedere con le erbe terzo millennio che girano adesso. Invece ora io ci trovo dentro degli effetti delle sostanze che io non conoscevo, che picchiano in testa in modo anomalo.“

Un racconto di 10 tracce.
Una fiaba che quando ce l’hanno detto abbiamo tremato, perchè le aspettative sarebbero state enormi.
Inutile dire che il giudizio è legittimo, inutile dire che con certi maestri è meglio tenere la bocca chiusa: in particolare, quando i progetti sono così finimente lavorati e ragionati.

Un viaggio reale, dove Neffa ha registrato le tracce attraverso il proprio portatile in luoghi e tempi diversi, e soprattutto, con personalità diverse.

Il tocco di ogni artista all’interno dell’Album ha non solo arricchito il progetto, ma si è dimostrato perfettamente aderente al vestito che si decideva di indossare: e questo può avvenire solo se la connessione musicale e artistica si lega ad un’intesa e unione prima di tutto umana.
Un progetto che ricalca le origini senza risultare anacronistico, che rimarca l’identità dell’artista e la sua versatilità musicale.

Certo è, che quello che abbiamo sentito in “Canerandagio – Parte 1” è il Neffa che conosciamo.
Quel guaglione è tornato sulla traccia, o forse non se n’è mai andato davvero.

Mentre aspettiamo la Parte 2, godiamoci finalmente un album che ha bisogno di essere conosciuto e ascoltato, con la calma e l’attenzione che merita, e non divorato dal consumo incessante e sfrenato.

Neffa, grazie per averci permesso di fermarci.

Emma Greco

Pisana accolta a Roma, la musica ed il rap in particolare sono da sempre i miei fari nella tempesta: quelle certezze di cui tutti siamo alla spasmodica ricerca e che il più delle volte ritrovi nelle piccole cose, negli attimi che ti scatenano i brividi sulla schiena. Io ho ritrovato questa energia, questo amore incondizionato che in qualche modo ti dà forza, nella musica. Il rap dal canto suo non ha filtri, e non mi sono mai piaciute le facciate da vetrina. Se la vita è questa la voglio raccontare, e lo voglio fare nel modo più crudo e vero possibile, perchè "se ho scelto sto genere fatto di tante parole / fammele dire". Saluti da Emmus

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