HipHopCineFest, un evento che fonde cinema e Hip Hop. L’Intervista

HipHopCineFest è un evento unico in Italia e, come scoprirete leggendo questa intervista, uno fra i pochissimi al mondo a occuparsi attivamente di promuovere e divulgare la cultura Hip Hop legata al contesto cinematografico.
L’intervista è piena di contenuti e di spunti. Sarebbe controproduttivo scrivere un’introduzione troppo lunga e toglierebbe spazio a risposte che sono complete, esaustive e stimolanti.
Colgo l’occasione anche per ricordare che HipHopCineFest 2025 è previsto per il 28 aprile con la sezione streaming e il 9-10 maggio fisicamente a Roma con le finali. Maggiori informazioni sull’evento sono sul sito web ufficiale!

Quando e perché è nato l’HipHopCineFest.org? Quali sono stati i motivi che vi hanno spinto a dare vita a questo progetto?
Ho diretto il mio primo documentario Hip Hop nel 2013, da lì ho realizzato vari progetti e iscrivendoli a festival cinematografici in giro per il mondo, mi sono resa conto che questo tipo di film aveva delle particolarità, essendo hip hop, e che queste non necessariamente erano colte in dei contesti solo cinematografici.
Visto che l’Hip Hop è parte integrante della mia vita a più livelli da moltissimo tempo, e che il cinema ne è un altro aspetto fondamentale, ho deciso di organizzare un festival per aiutare tutti i progetti cinematografici Hip Hop ad avere il loro giusto palcoscenico e connettere gli autori e le autrici tra di loro.
Questo succede nel 2020, che è andato come tutti ricordiamo, ma nonostante questo abbiamo voluto far partire il progetto con una versione totalmente digitale nel 2021; in realtà è stato fondamentale partire così, perché ci siamo resi conto che la portata del pubblico è davvero internazionale, e tutt’ora la dimensione digitale continua ad essere una delle caratteristiche più importanti del progetto.
Potreste descrivere i punti chiave dell’HipHopCineFest, un evento che fonde cinema e Hip Hop. L’Intervista al di là della parte “competitiva”?
Uno degli obiettivi dell’HipHopCineFest è riuscire a categorizzare i progetti cinematografici Hip Hop di ogni tipo: documentari corti e lunghi, fiction corti e lunghi, progetti sperimentali, web content, serie, videoclip. Questo è un lungo lavoro che si svolge tutto l’anno, durante il quale facciamo uno scouting approfondito per ricercare progetti in tutto il mondo che ricadano sotto la tipologia “Hip Hop”.
Non solo è un lavoro complesso, ma negli anni ci ha posto di fronte alla domanda di come definire il “Cinema Hip Hop”. Per questa ragione ogni anno durante il festival organizziamo conferenze che si pongono proprio questo interrogativo, invitando accademici, autori, artisti di tutto il mondo, con l’obiettivo di definire il cinema Hip Hop in maniera chiara e accademica.
Lo scorso anno assieme a Giuseppe Nexus Gatti abbiamo presentato una prima parte di questa teorizzazione al convegno annuale degli European Hip Hop Studies a Cork in Irlanda e abbiamo continuato il discorso presso il Primo Convegno dedicato agli Italian Hip Hop Studies nel novembre 2024 all’ Università di Torino.
Le conferenze sono decisamente un punto chiave del festival, ne organizziamo almeno cinque ad ogni edizione e queste vanno a coprire molteplici temi, tutti legati al mondo dell’arte e della cultura Hip Hop, come Hip Hop e Femminismo, il legame tra arteducazione e breakdance, il ruolo dell’hip hop nei narcostati e molti altri.
Questi momenti danno la possibilità a chi viene al festival di approfondire il rapporto tra la cultura transnazionale dell’Hip Hop, l’arte e la società partendo dallo spunto dei film dell’edizione corrente.

Come si può definire dunque il concetto “Cinema Hip Hop”?
Come concetto è tutta la produzione cinematografica e video legata in qualche modo all’universo Hip Hop, sia per quanto riguarda le tematiche (come la storia raccontata), che per quanto riguarda i protagonisti, siano autori o attori, o ancora, per quanto riguarda la colonna sonora.
Il problema vero è stato cercare di definire il cinema Hip Hop in termini accademici, all’interno della critica cinematografica classica. Quest’ultima deve definire dei paletti precisi all’interno dei quali un film sia ascrivibile al genere, in questo caso il genere Hip Hop, e trovare quelli giusti che non escludano opere importanti è veramente complesso.
Ti faccio un esempio: l’Odio è un film fondamentale per tutti gli amanti dell’Hip Hop mondiale, ma a ben vedere, oltre alla colonna sonora, non parla di storie di artisti Hip Hop, non ha tra i protagonisti figure che provengono da quel mondo, e nemmeno il regista fa parte della comunità; ma trasuda hip hop da tutti i pori, perché è quindi considerato un film Hip Hop da tutti gli amanti del genere?
E ancora, film comici “caciaroni” statunitensi con forte presenza di Hip Hop, come How High, o film che esaltano il lato meno positivo dell’Hip Hop come gangster movies, hanno diritto di entrare in questa categoria?
Quello che abbiamo capito in questi anni è che principalmente il focus deve essere su storia e ambientazione, per storia intendiamo storie che vedono l’arte (principalmente musicale o urbana) o la comunità, come principali veicoli attraverso cui i protagonisti superano le sfide che gli vengono poste; l’ambientazione invece è tipicamente urban, in particolare il mondo le periferie o le zone meno agiate delle città.
In questi paletti, molto larghi, riescono ad entrare praticamente tutti i titoli che abbiamo raccolto in questi anni.
Si tratterà in ogni caso di un sotto-genere che può aiutare a definire meglio un film già definibile come “commedia”, “thriller” etc., ma crediamo che il lavoro fatto per definirlo sia importante quanto è stato affascinante affrontarlo.
Consiglio il testo Hip Hop Movies di Victor Olid che fa davvero una interessantissima panoramica su molti dei titoli di finzione che possiamo ritenere parte di questo genere.

Una realtà come la vostra è unica. Globalmente credo che non esistano progetti come l’HipHopCineFest.org. O sbaglio? Siete a contatto o conoscete festival simili?
Esistono un paio di festival tutt’ora attivi, in Francia e negli Stati Uniti, che trattano lo stesso tipo di progetti, ne esistevano due in Germania che purtroppo hanno chiuso.
Una delle cose che ci rende unici in questo contesto e anche molto orgogliosi, è che il nostro festival in questi anni è riuscito a sviluppare degli spin-off in altre nazioni: si sono già realizzate le versioni dell’Hip Hop Cinefest in Costa Rica (da tre anni) e in Spagna (Barcellona da un anno e Almeria da due anni).
Il grande lavoro di ricerca che facciamo ci ha portato ad essere un punto di riferimento a livello internazionale per la conoscenza dei titoli Hip Hop a livello globale e per questo spesso ci chiamano a curare le scelte cinematografiche per grandi eventi Hip Hop come Hip Hop Al Parque (Colombia 2024) i The Notoious IBE (Olanda per la quarta volta nel 2025).
Il festival vuole dare una vita e una divulgazione ai titoli di cinema Hip Hop di tutto il mondo alimentando una rete comunitaria.
L’idea di ampliare il numero di spin-off in altri paesi è uno dei progetti corollari del festival e ogni edizione dell’HipHopCineFest ci muoviamo più vicini all’obiettivo in maniera del tutto organica, perché ogni spin-off del festival si adatta al territorio che lo ospita, organizzato dalla comunità locale in base alle sue necessità.
A proposito di Spin-off. Uno di questi sta per avvenire anche in Sardegna giusto? Come è nata la collaborazione con UrBurners?
La collaborazione con UrBurners è uno dei progetti in cui curiamo la sezione Cinema. Non sono dei veri e propri spin -off ma eventi con un concetto già esistente a cui noi diamo il nostro apporto.
La collaborazione è nata grazie al regista del film Il Dito e La Luna, Agostino Marco D’Antonio, che lo scorso anno ha partecipato in competizione al festival e che ha, tra l’altro, avuto una proiezione speciale con le scuole superiori.
Essendo Agostino di Nuoro, ha suggerito all’associazione il festival e così è partita questa interessantissima collaborazione.
Altre realtà con cui collaboriamo in questo senso sono l’IBE in Olanda e Hip Hop Al Parque in Colombia. Gli Spin-off veri e propri, come dicevo, sono delle edizioni complete e complementari del Festival che si tiene a Roma, in altri paesi; ad oggi ne esiste una in Costa Rica, una a Barcellona e una a Madrid.

Qual è l’impatto che avete culturalmente con l’HipHopCineFest?
Credo che l’impatto culturale che il festival riesce ad avere sia molto significativo a più livelli. Lo dico perché ogni anno vediamo aumentare l’interesse di accademici, professionisti, associazioni ed artisti, che si propongono per conferenze e workshop.
L’Hip Hop è una subcultura urbana ormai radicata in tutto il mondo, festeggiando i suoi 50 anni ha raggiunto uno status in cui una riflessione profonda sul suo apporto sociale e culturale mondiale è diventato un tema che abbraccia persone di generazioni molto diverse.
Questo permette confronti, dibattiti e scambi con persone di tutto il mondo, che noi siamo orgogliosi di portare qui a Roma per il pubblico del festival e non solo, dato che le conferenze vengono registrate e diffuse sul canale YouTube del festival con sottotitoli, in modo che possano essere viste da chiunque sia interessato a scoprire questo vasto e variegato mondo.
Inoltre a livello territoriale abbiamo scelto di rimanere nel nostro quartiere di Roma, Torpignattara, nonostante le strutture non siano ottimali a livello cinema, ma grazie alla collaborazione con il Municipio V siamo riusciti a trovare uno spazio adatto e questo ci ha permesso già dallo scorso anno di fare un grande lavoro con le scuole elementari del territorio che partecipano all’evento permettendoci di divulgare a livello informativo e pratico con dei mini laboratori la cultura anche ai giovanissimi.
Come è strutturato il festival?
Il Festival si compone di due momenti fondamentali, il primo è un periodo in cui tutti i film selezionati sono disponibili gratuitamente in streaming su una piattaforma dedicata a cui si accede dal nostro sito, quest’anno partirà il 28 Aprile e si concluderà il 18 Maggio, e il pubblico può votare attraverso form il suo progetto preferito.
Il secondo momento è l’evento fisico, ossia le finalissime a Roma, quest’anno le date sono 9 e 10 Maggio. L’evento si terrà anche quest’anno presso la casa della cultura di Villa de Sanctis a Torpignattara, e prevede le proiezioni dei Finalisti, cinque conferenze e diversi workshop con artisti nazionali e internazionali.
L’ingresso è gratuito, dal primo pomeriggio di venerdì 9 maggio e dalla mattina di sabato 10 maggio, fino a sera entrambe le giornate, con feste a sorpresa.
L’HipHopCineFest sarà anticipato da un ciclo di eventi chiamati “Waiting 4 HHCF 2025” con proiezioni e musica per entrare nel mood del festival.

L’HipHopCineFest del 2025 è quasi alle porte. Potete spoilerarci qualcosa con qualche mese d’anticipo?
Ti posso spoilerare un paio di nomi tra gli ospiti internazionali, il primo è Victor Olid, autore spagnolo di uno dei primi libri sul cinema Hip Hop “Hip-Hop Movies, Pelìculas desde el barrio”.
Il secondo è il direttore del festival Francese “Urban Film Festival”, che si potrebbe considerare il nostro corrispettivo Parigino che però ha ben 20 anni di storia alle spalle; entrambi prenderanno parte alla conferenza sulla natura del Cinema Hip Hop che, arrivata al suo quinto appuntamento, ha come obiettivo quello di mettere un punto definitivo sulla definizione accademica di questo genere.
Il terzo ospite che posso anticipare è DJ Hernia, uno dei fondatori e figura centrale dell’Hip Hop in Venezuela; sarà il resident Dj per l’evento e per l’after party e prenderà parte alla conferenza che dedicheremo alla crescita e le influenze della musica della cultura Hip Hop. Anche quest’anno sarà quindi un’edizione dal forte carattere internazionale, proprio come l’Hip Hop stesso.